XLIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
“Le vocazioni dono della Carità di Dio.”
Rispondere all'Amore si può
Nella quarta domenica di Pasqua, chiamata del Buon Pastore, siamo invitati a riflettere e pregare per le Vocazioni al ministero ordinato o sacerdotali e per le Vocazioni alla vita consacrata o religiose, alla luce del tema proposto da Benedetto XVI: “Le vocazioni dono della Carità di Dio”. Dal suo messaggio per questa Giornata leggiamo: L’amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla «parola data per mille generazioni»(Sal 105,8). Occorre, pertanto, riannunciare, specialmente alle nuove generazioni, la bellezza invitante di questo amore divino, che precede e accompagna: esso è la molla segreta, è la motivazione che non viene meno, anche nelle circostanze più difficili...La fonte di ogni dono perfetto è Dio Amore (Deus caritas est): «chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui»(1 Gv 4,16). E' a questo amore che dobbiamo aprire la nostra vita, ed è alla perfezione dell’amore del Padre (cfr Mt 5,48) che ci chiama Gesù Cristo ogni giorno! La misura alta della vita cristiana consiste infatti nell’amare “come” Dio; si tratta di un amore che si manifesta nel dono totale di sé fedele e fecondo. Su questo terreno oblativo, nell’apertura all’amore di Dio e come frutto di questo amore, nascono e crescono tutte le vocazioni.
Ed è attingendo a questa sorgente nella preghiera, con l’assidua frequentazione della Parola e dei Sacramenti, in particolar modo dell’Eucaristia, che è possibile vivere l’amore verso il prossimo nel quale si impara a scorgere il volto di Cristo Signore (cfr Mt 25,31-46). Per esprimere il legame inscindibile che intercorre tra questi “due amori”, l’amore verso Dio e quello verso il prossimo, scaturiti dalla medesima sorgente divina e ad essa orientati, il Papa San Gregorio Magno usa l’esempio della pianticella: «Nel terreno del nostro cuore [Dio] ha piantato prima la radice dell’amore verso di Lui e poi si è sviluppato, come chioma, l’amore fraterno» (Moralium Libri, sive expositio in Librum B. Job, Lib. VII, cap. 24, 28; PL 75, 780D). Queste due espressioni dell’unico amore divino, devono essere vissute con particolare intensità e purezza di cuore da coloro che hanno deciso di intraprendere un cammino di discernimento vocazionale verso il ministero sacerdotale e la vita consacrata; ne costituiscono l’elemento qualificante. Infatti, l’amore per Dio, di cui i presbiteri e i religiosi diventano immagini visibili - seppure sempre imperfette - è la motivazione della risposta alla chiamata di speciale consacrazione al Signore attraverso l’Ordinazione presbiterale o la professione dei consigli evangelici. Il vigore della risposta di san Pietro al divino Maestro: «Tu lo sai che ti voglio bene» (Gv 21,15), è il segreto di una esistenza donata e vissuta in pienezza, e per questo ricolma di profonda gioia. L’altra espressione concreta dell’amore, quello verso il prossimo, soprattutto verso i più bisognosi e sofferenti, è la spinta decisiva che fa del sacerdote e della persona consacrata un suscitatore di comunione tra la gente e un seminatore di speranza. Il rapporto dei consacrati, specialmente del sacerdote, con la comunità cristiana è vitale e diventa anche parte fondamentale del loro orizzonte affettivo. Al riguardo, il Santo Curato d’Ars amava ripetere:”Il prete non è prete per sé; lo è per voi”(Le curé d’Ars.Sa pensé e Son coeur, Foi Vivante, 1966, p. 100). Alla luce del messaggio del Papa, il Centro Nazionale Vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana ha scelto lo slogan “Rispondere all'Amore si può”.
Le nostre famiglie, che non solo sono il luogo privilegiato della formazione umana e cristiana, ma possono rappresentare «il primo e il miglior seminario della vocazione alla vita di consacrazione al Regno di Dio (FC 53) e la Comunità tutta si sentano impegnate a pregare per queste vocazioni di particolare consacrazione per il bene dei fratelli e sorelle, continuando la tradizione di sempre nuove vocazioni dalla nostra Comunità per il mondo intero. Maria , Madre di ogni vocazione, benedica i sacerdoti (Pietro Lotto, Florio Tessari, Lino Spinelli, Achille De Benetti, Giovanni e Leopoldo Voltan) e le religiose (Rosa Spinelli, Sandra Benetazzo, Maria Grazia Vanuzzi, Fabiola Bettella ) nativi e quanti hanno camminato per un tempo con noi!
(Alessio don Severino)