Quando Dio piange

Immagine dell'Editoriale del parroco del giorno 9 aprile 2011
Domenica, 10 Aprile, 2011

QUANDO DIO PIANGE 

Nell'imminenza della Pasqua, le letture di questa V domenica di Quaresima celebrano la vittoria sulla morte. Il profeta Ezechiele e l'apostolo Paolo invitano a confidare nelle promesse di Dio Padre, che attraverso il suo Spirito assicura in Gesù una nuova vita per ogni credente.
L'evangelista Giovanni ci ricorda che, come la cecità dalla nascita anche la morte di Lazzaro, non sono una punizione, ma un'occasione perché siano manifestate le opere del Dio della vita.

Nel suo vedere la fragilità e impotenza umana, nell'averne compassione, nel piangere con l'uomo in tutte le sue situazioni di male, abbiamo la certezza che Dio è con noi, che Egli è l'Emmanuele.
E' fantastico il suo essere sempre presente, mostrandosi e offrendosi quale soluzione per ogni nostra sofferenza!

Se “buio-morte” è l'ultima parola dell'uomo, “luce-vita” è, invece, la prima e definitiva parola di Dio. Solo Lui è il Maestro, che, quale Padre e Madre, ci spezza la verità, che, gradualmente, come bambini appena nati e costantemente iniziati alla vita cristiana, mangiamo, diventando sempre più cristiani. Non aspettiamoci che il Signore guarisca i molti ciechi dalla nascita o resusciti i molti Lazzaro morti da quattro giorni. Apriamo, invece, i nostri occhi e il nostro cuore per scoprire i continui e molteplici segni con cui Egli costruisce il mosaico della nostra vita.

Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo, sulla scia del cieco nato e delle sorelle di Lazzaro, Marta e Maria, riconoscendo Gesù come il Signore e adoriamolo.
Togliamo le bende e il sudario ai tanti Lazzaro, che Dio resuscita e mette nelle nostre mani, perché vivano con libertà e dignità la vita a loro data nuovamente e facciamo nostra la seguente riflessione:

“Credevo che avessero ucciso Gesù e oggi l'ho visto dare un bacio ad un lebbroso.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose, e oggi le ho viste medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi, e oggi l'ho visto camminare sulle strade dei poveri.
Credevo che Gesù fosse caduto in mare o l'avessero rimandato indietro, e oggi l'ho visto camminare sopra le acque con chi cerca nuova terra e solidarietà per vivere una vita nuova .
Credevo che Gesù fosse morto sulle strade degli uomini, e seppellito nella dimenticanza, ma ho capito che Gesù risorge anche oggi, ogni volta che un uomo ha pietà di un altro uomo”.

La Vergine Maria, Madre della vita, ci faccia grembo per accogliere e generare ogni vita che viene in questo mondo. 

(Alessio don Severino)

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