ANNO PASTORALE 2010 - 2011
prima parte: settembre – ottobre
Fare “memoria” del cammino fatto
Il vescovo Antonio, nel presentare gli Orientamenti Pastorali 2010 – 2011, così scrive:
Considerando i reali bisogni della nostra Chiesa, nel quinquennio 2005-2010, abbiamo cercato di qualificare la proposta formativa delle nostre comunità cristiane.
Ci siamo resi conto che essa è ricca di itinerari e iniziative, ma può risultare dispersiva e poco attenta ai cambiamenti di oggi, o non adeguata all'evoluzione avvenuta nella nostra situazione ecclesiale. Per questo è necessario rivisitare l'impegno profuso in questi anni per imprimergli ulteriore slancio. Ha questo significato la proposta di dedicare la prima parte dell'anno pastorale 2010-2011 ad una serena e sincera “memoria” del cammino fatto.
Quest'anno pastorale, quindi, non si aprirà con la tradizionale Assemblea Diocesana, all'inizio settembre. Essa sarà celebrata il sabato 20 novembre p.v., vigilia della solennità di Cristo Re.
Si tratta – continua il vescovo Antonio- di discernere, alla luce della fede, l'opera di Dio e l'opera nostra, quello che è stato positivo e valido, e quello che è stato mancante. Il discernimento dovrebbe portare alla “confessione di lode” e alla “confessione delle nostre mancanze”, per riprendere il cammino con maggiore saggezza, coraggio e fedeltà.
Il fare tesoro di quanto maturato fin qui, guidati dallo Spirito Santo, edificando il Bene Comune, ci aiuterà a intraprendere con gioioso ardore missionario il nuovo viaggio, che avrà come priorità pastorale l'iniziazione cristiana. (Desidero ricordare che nel nostro vicariato del Bassanello siamo già al 3° anno impegnati ad approfondire questo tema, che adesso diventa impegno di tutta la diocesi).
L'iniziazione cristiana non interessa appena i ragazzi della catechesi e le loro famiglie, ma “riguarda e impegna tutta la comunità, la sollecita a rinnovarsi e a rigenerarsi.
Diventare cristiani oggi interpella la comunità cristiana non solo come“strategia pastorale”, ma soprattutto come prima attenzione, come “missione”, come modo di essere e di proporsi cioè come “stile di vita”, in un rapporto vivo con il nostro tempo, le culture, il territorio, inoltre come azione formativa permanente, attenta alle persone nella loro situazione di vita”.
Si, perché la Comunità è chiamata ad essere grembo che genera alla vita.
Aiutiamoci, dunque, a riscoprire le “belle cose” realizzate tra noi, per lodare il Signore, sentendoci amati da Lui, per riconoscere che Egli è sempre con noi (cf. Mt.28,20), rinnovandoci sempre più nell'impegno di essere testimoni della sua risurrezione.
La Vergine Maria Assunta ci accompagni in questa bella avventura di essere corresponsabili del Regno di Dio, che diventa sempre più visibile in mezzo a noi.
(Alessio don Severino)