Avvento 2014
Dai “discorsi” di san Gregorio Nazianzeno, vescovo, leggiamo il meraviglioso scambio tra Dio e l'Umanità, che siamo chiamati a contemplare in questo tempo di Avvento, preparandoci alla solenne celebrazione di un altro Natale del Signore: Il Verbo stesso di Dio, colui che è prima del tempo, l'invisibile, l'incomprensibile, colui che è al di fuori della materia, il Principio che ha origine dal Principio, la Luce che nasce dalla Luce, la fonte della vita e della immortalità...
si fa uomo per amore dell'uomo. Assume un corpo per salvare il corpo e per amore della mia anima accetta di unirsi ad un'anima dotata di umana intelligenza. Così purifica colui al quale si è fatto simile...
Fu concepito dalla Vergine, già santificata dallo Spirito Santo nell'anima e nel corpo per l'onore del suo Figlio e la gloria della verginità...Ecco io ho ricevuto l'immagine di Dio, ma non l'ho saputa conservare intatta.
Allora egli assume la mia condizione umana per salvare me, fatto a sua immagine e per dare a me, mortale, la sua immortalità. Dio si fece uomo e morì perché noi ricevessimo la vita. Così siamo risuscitati con lui perché con lui siamo morti, siamo stati glorificati perché con lui siamo risuscitati.
Così il santo vescovo Gregorio Nazianzeno. Ora tocca a noi vivere quello che abbiamo ricevuto in dono, trasmettendolo agli altri.
Ecco l'impegno della nostra Diocesi in questo tempo liturgico dell'Avvento:“accogliere e condividere” con Gesù, che si rende presente nell'affamato, nell'assetato, nel nudo, nello straniero, nell'ammalato e nel carcerato.
Per questo, alla domenica, entrando in chiesa troveremo alcune persone della Comunità ad accoglierci con gioia, offrendoci un foglietto che ci aiuterà a celebrare la santa messa nel rito liturgico e viverla nella quotidianità della settimana.
Alla presentazione delle offerte porteremo all'altare la nostra donazione di alimenti per chi non ha condizioni di comperarli. E' la solidarietà umana che diventa carità teologale.
Ci accompagni la Vergine Maria Immacolata, Madre di Dio e nostra madre.
(Alessio don Severino)