Piccoli ma forti per sanare il nostro territorio
Anche quest'anno, in tutta la Diocesi si celebra il mese del Creato durante il mese di novembre e la giornata della custodia del Creato la domenica 9. Il tema voluto dai nostri Vescovi per tale giornata è: Educare alla custodia del Creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città.
Con questo si vuole richiamare l'attenzione sullo stato di salute ed i rischi connessi con il degrado e l'inquinamento dell'ambiente urbano, così come sulle conseguenze degli eventi meteorologici estremi che negli ultimi anni sono aumentati in numero ed intensità e sulla mancanza di una adeguata cultura della prevenzione dei rischi ambientali e della cura di un ambiente complesso, fragile e delicato. Si avverte la mancanza di una vera cultura preventiva.
L'impegno per la custodia del creato offre allora una storica opportunità per elaborare una risposta nuova ed innovativa capace di ripensare le nostre città e i nostri paesi quali luoghi di vita buona, luoghi di cura e di carità nei confronti dell'ambiente e delle persone. Un impegno che deve tradursi in scelte e comportamenti, individuali e collettivi, affinché ognuno di noi possa farsi testimone credibile di una reale ”conversione ecologica”.
In questa direzione il Messaggio dei vescovi indica tre azioni fondamentali che, mettendo al centro un atteggiamento di cura nei confronti del Creato, possono contribuire anche a dare nuovo significato all'impegno civile delle nostre comunità cristiane: una forte azione culturale per far crescere una nuova coscienza ecologica che sappia “ritrovare il gusto per la bellezza della terra e lo stupore davanti alle sue meraviglie”; la presa di posizione e la denuncia nei confronti di chi non rispetta la natura e le sue risorse e la gratitudine nei confronti delle tante “sentinelle dell'intero territorio” che con il loro impegno aiutano a far crescere la consapevolezza e l'attenzione nei confronti dei beni della creazione; la necessità di mettersi in rete, di sviluppare forme di collaborazione attiva tra istituzioni e società civile, per ricercare forme nuove di convivenza che sappiano riconoscere la centralità che la questione ambientale ha assunto in questo periodo storico.
Mai più superbi predatori del Creato, ma per vocazione umili e appassionati custodi del Creato.
Vegli su questo nostro esaltante processo di stili nuovi di vita la Vergine Maria.
(Alessio don Severino)