Prima che un Soldato sei un Uomo!

Immagine dell'Editoriale del parroco Prima che un Soldato sei un Uomo
Domenica, 7 Novembre, 2010

“NO! NO! NO! Prima che un Soldato sei un UOMO!”

“Sotto il cielo di Roma”, trasmesso dalla Rai Uno, domenica e lunedì scorsi, ci ha rivelato quello che il papa Pio XII e la Chiesa di Roma hanno fatto per impedire che molti dei nostri fratelli ebrei fossero incamminati al Grande Olocausto voluto da Adolf Hitler e dai suoi militari, durante la seconda guerra mondiale.
Pio XII chiese al Generale:”Perché ha fatto questo?” . Il Generale risponde “Santità, deve sapere che io sono prima di tutto un soldato...”. A queste parole il Papa ad alta voce disse:”No! No! No! Prima che un soldato sei un Uomo!”.
Parole divinamente ispirate.

La sacra Scrittura insegna che l'uomo fu creato a immagine di Dio, capace di conoscere e amare il suo creatore, costituito da lui come signore su tutte le creature terrene per governarle e usarne glorificando Dio (Concilio Vaticano II, GS 12). E sant'Ireneo sottolinea quello che la Bibbia proclama:”L'uomo vivente è la gloria di Dio”. E lo scrittore Sanhedrin scrive:”L'uomo deve dire: E' per me che il mondo è stato creato”.
Il salmo 8 è un inno che esalta Dio, il vero protagonista a cui tutto il discorso si indirizza. L'uomo è mortale, figlio della polvere da cui è stato tratto; è un progetto nato dal cuore e dalla mente di Dio. Egli sa esattamente quello che ha messo in ogni uomo e a che cosa l'ha destinato. L'uomo di cui parla il salmo è ogni uomo: la partecipazione alla realtà di Dio è offerta a tutti gli umani senza distinzione. Ad ogni uomo appartiene la dignità regale.

La nostra cultura dominata dalla bramosia e dall'arrivismo esasperato è lontana anni luce da questa visione biblica. Il dominio dell'uomo sul creato, secondo la scrittura, non è frutto di conquista, né un potere usurpato a Dio. 

E' un dominio donato da Dio, concesso in amministrazione e usufrutto dal Signore. Il mondo non l'ha creato l'uomo, lo trova, è un dato di fatto. L'uomo deve solo gestire quello che trova creato da Dio. L'apostolo Paolo nella lettera ai Romani (8,19), scrive che l'uomo deve trascinare non solo se stesso, ma anche tutta la creazione verso la gloria. Dunque noi abbiamo la possibilità di rendere immortale una cosa limitata. Ecco la nos tra buona e bella vocazione, che dobbiamo scoprire soprattutto in questo mese di Novembre, il mese del Creato: amare il creato, impedendo che qualcuno se ne impossessi: il creato appartiene a Dio, è per la nostra salvezza ed è consegnato alle donne e uomini buoni. Alla luce di quello che è avvenuto in questi ultimi giorni, dobbiamo essere gelosi del creato.

Salviamolo. Il creato non è merce da vendere o da comprare, è dono di Dio per l'umanità intera.
La Vergine Maria, la Donna di Nazareth, e tutti i Santi ci aiutino ad amare il Creato, il nostro ambiente in cui siamo chiamati a vivere.

(Alessio don Severino)