Festa della Lingua di S. Antonio

Immagine dell'Editoriale del parroco Festa della Lingua di S. Antonio
Domenica, 15 Febbraio, 2009

FESTA della LINGUA di SANT'ANTONIO

L'8 aprile del 1263, II^ Domenica di Pasqua, san Bonaventura, ministro generale dell'Ordine francescano, eseguì la ricognizione del corpo di sant'Antonio, durante la quale trovò la lingua del Santo “ bella e rubiconda”, ordinando che fosse collocata in modo onorevole. Il fatto fu visto come un segno dall'alto, riconoscendo l'azione evangelizzatrice del Santo, attraverso i suoi Sermoni e la sua parola a quanti lo avvicinavano.
Si realizzò una celebrazione in rendimento di grazie per l'accaduto, dando così origine alla festa della Lingua di sant'Antonio, ininterrottamente fino ad oggi.

Qual è il messaggio di questa tradizionale festa per noi?
Si è tenuto a Roma, nel periodo 5-26 ottobre 2008, il XII Sinodo dei Vescovi sulla “Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.

E' stato un momento importante della vita della Chiesa, quasi una sua ritrovata giovinezza, un suo rinnovato dinamismo missionario. L'evento ha riacceso il fervore per la Parola di Dio annunziata e spiegata nella liturgia, studiata nella catechesi, vissuta come sorgente d'acqua fresca e “lampada per i nostri passi nel cammino della vita”.
E questa Parola, come sappiamo, è il Figlio di Dio, fattosi carne nella pienezza dei tempi, nato dalla Vergine Maria. E' Gesù Cristo la chiave ultima per aprire la Scrittura, attraverso quattro gradini: la lettura, la meditazione, la preghiera e la contemplazione, in un contesto di solitudine e di silenzio per cercare e ascoltare Dio che è nel segreto.
Molte volte non testimoniamo e non trasmettiamo la Parola di Dio perché non la conosciamo.

Invochiamo lo Spirito Santo perché, ricordandoci tutto ciò che Gesù ci ha detto (cf.Gv.14,26), ci insegni ogni cosa, aprendo il nostro cuore e rischiarando la nostra intelligenza. Solo così la lettura e la meditazione della Parola di Dio diventano preghiera e contemplazione, trasformando il nostro cuore ad essere capace di annunciare le meraviglie del Signore attraverso la nostra lingua, ad esempio di sant'Antonio, patrono della nostra città.
Sia questo il nostro impegno per la prossima Quaresima, in quest'anno giubilare dell'apostolo Paolo: leggere e pregare da soli e con i famigliari la Parola di Dio sorgente di vita.

(don Severino Alessio)

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