EVANGELIZZARE E' TRASMETTERE IL FUOCO DI DIO
Domenica 7 ottobre 2012, celebrando la Messa in piazza San Pietro, dopo la proclamazione a dottori della Chiesa di san Giovanni d'Avila e santa Ildegarda di Bingen, Benedetto XVI ha inaugurato il Sinodo dei vescovi (cioè l'Assemblea di 262 Vescovi e vari uditori, esperti, delegati e invitati speciali), che fino al 28 ottobre, affronterà il tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.
Tema cruciale e impegnativo per una risposta chiara sull'esistenza di Dio e come far arrivare questa realtà all'uomo di oggi.
L'indomani, 8 ottobre, nella meditazione proposta ai membri del Sinodo, parlando a braccio, il Papa ha cercato di dare la sua risposta:” Vangelo vuol dire che Dio ha rotto il suo silenzio: Dio ha parlato, Dio c'è, Dio ci conosce, Dio ci ama, è entrato nella storia. Gesù è la sua Parola, il Dio con noi, il Dio che ci mostra che ci ama, che soffre con noi fino alla morte e risorge....La Chiesa non comincia con il nostro fare, ma con il fare e il parlare di Dio, perché solo Dio può creare la sua Chiesa. Se Dio non agisce, le nostre cose sono solo nostre e sono insufficienti. Solo Dio può testimoniare che è Lui che parla e ha parlato. E' sempre sua l'iniziativa. Noi dobbiamo cooperare con Lui. Dobbiamo confessare la nostra fede con coraggio, pronti anche a dare la nostra vita per Lui e il Vangelo....Per rendere visibile la confessione della nostra fede è necessario una sorta di “abito” che la renda visibile.
E' questo la “carità”, ossia la più grande forza che deve bruciare nel cuore di un cristiano. C'è una passione nostra, che deve crescere dalla fede, che deve trasformarsi in fuoco della carità. Il cristiano non deve essere tiepido.
Fede deve divenire in noi fiamma dell'amore: fiamma che realmente accende il nostro essere. Evangelizzare è dunque trasmettere questo fuoco di Dio che arde in noi”.
Quindi Dio esiste e si è rivelato a noi in Gesù Cristo con il dono del suo Spirito. Ci ha chiamato ad essere sua Chiesa, quale strumento di salvezza per tutti nel suo Regno.
E' iniziato l'Anno della Fede. Un anno di grazia per tutti noi credenti alla riscoperta del meraviglioso, indispensabile e sempre nuovo dono della fede. Una riscoperta che deve risvegliarci all'impegno missionario di aiutare i già battezzati, che si sono allontanati dalla Chiesa, a ritornarvi e ad annunciare la Parola di Dio ai non battezzati perché nel battesimo entrino ad essere Chiesa di Cristo a cammino del Regno definitivo.
Necessaria si fa dunque la preghiera, chiedendo al Signore di aumentare la nostra fede e di professarla con gioia, coraggio e fedeltà. Lo chiediamo per l'intercessione della Vergine Maria, Donna della fede.
(Alessio don Severino)